venerdì 10 febbraio 2017

TARATURA delle BILANCE: gestione controllata del processo di misurazione


La bilancia, in quanto dispositivo per pesare, è uno strumento di misura impiegato in vari ambiti: commercio, laboratori di prova, industrie alimentari. 
Per poter essere utilizzato nel commercio (metrologia legale), deve sottostare alla normativa in vigore. Quindi deve subire (o può subire) le seguenti verifiche: la verifica prima e la verifica periodica. Come attestazione dell’esito positivo della verifica dello strumento, viene rilasciato un contrassegno di verificazione; tale sigillo di garanzia è la famosa etichetta verde, recante in nero la data di scadenza della verifica. 
Le bilance impiegate nei laboratori di prova accreditati ai sensi della norma Uni EN ISO/IEC 17025 o non accreditati non sottostanno alle regole del commercio ma devono essere conformi ai requisiti della norma volontaria; affinché una risultato analitico sia fruibile in un ampio contesto geografico, è indispensabile che essa sia stata ottenuta mediante dispositivi “legati” a campioni primari nazionali o internazionali attraverso una catena ininterrotta di confronti, in ciascuno dei quali deve essere dichiarata l´incertezza di misura. Se questa condizione è soddisfatta, la misura si dice riferibile ai campioni primari. 
Nelle industrie alimentari le bilance sono impiegate sia in produzione per pesare ingredienti che al confezionamento. Soprattutto in questo ultimo passaggio, la bilancia rappresenta uno strumento legale. La gestione di una bilancia in tale settore deve rientrare nel piano di autocontrollo alimentare (H.A.C.C.P. ) poiché lavorare con una bilancia non tarata rappresenta un pericolo per l’impresa alimentare. Alcuni esempi possono essere rappresentati dalla pesatura di sostanze chimiche potenzialmente nocive (es. nitrati e nitriti nei salumi) o la pesatura di sostanze allergeniche (es. anidride solforosa nel vino), situazioni queste in cui operare con strumenti tarati e precisi è a dir poco fondamentale. Oltre alla problematica che coinvolge la bilancia in produzione, ci possono essere errori che coinvolgono lo strumento legale al confezionamento. Se le bilance che devono determinare il peso del contenuto delle confezioni non sono tarate potrebbero pesare prodotto in meno o in più rispetto a quello dichiarato al consumatore sulla confezione. Nel primo caso, la quantità in più, se non voluta dal produttore potrebbe rappresentare una perdita economica per l’azienda, nel secondo caso, con prodotto in meno, costituirebbe una frode commerciale. 
Pertanto in tutti e tre gli impieghi brevemente descritti la bilancia deve essere sottoposta ad operazione di taratura a fronte di campioni che forniscono misure a loro volta riferibili, realizzando quella che è denominata «catena di riferibilità». Tuttavia la taratura della bilancia è condizione necessaria ma non sufficiente affinché lo strumento fornisca misure riferibili. Per garantire ciò è infatti necessario gestire il processo di misurazione in modo controllato, effettuando operazioni di controllo di taratura nel tempo (verifiche periodiche dette verifiche metrologiche) che coinvolgono diverse caratteristiche metrologiche. 
L´espletamento di queste attività richiede ovviamente un elevato livello di conoscenza (formazione) da parte degli operatori responsabili sia dei problemi di carattere generale della METROLOGIA sia degli aspetti specifici del processo di misurazione. La gestione controllata, o «in qualità», di un processo di misurazione richiede inoltre che le attività indicate siano opportunamente documentate, così come devono essere documentate le operazioni eseguite per la gestione ordinaria del processo e quelle previste in casi di comportamento non conforme. 

Dott.ssa Maria Elena Ristuccia 


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